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Lo stemma civico di Diso è caratterizzato
da uno sfondo azzurro sul quale è raffigurato un agnello in un verde prato, che
con la zampa anteriore destra regge una bandiera. L’uomo abitò questo territorio
sin dall’età del
bronzo
come testimonia un menhir scoperto, diversi anni fa, nella campagna del paese.
Molte ipotesi sono state formulate sull’origine del primo nucleo urbano. C’è chi
sostiene che il primo insediamento fu opera dei Greci che arrivarono dopo la
distruzione di Troia. Secondo l’Arditi, invece, nel X secolo i signori della
vicina Castro, costruirono delle ville sul territorio in cui, attualmente, è
ubicato il paese, poiché vi erano ottime condizioni climatiche e buona
vegetazione. Il piccolo centro venne chiamato Disio. Quando, poi, i turchi
invasero gran parte del Salento nel 1480 e nel 1536, i superstiti delle cruente
persecuzioni si riversarono su Diso, incrementandone la popolazione. Un’altra
tesi sostiene, invece, che il toponimo deriverebbe da "dizos", termine messapico
che significa fortezza. Si pensa, infatti, che il primo villaggio nacque nel VII
secolo a.C. ad opera dei messapi, che costruirono un vero e proprio centro
fortificato. Fino al XII secolo subì la dominazione romana, bizantina, barbara,
longobarda e saracena. Con l’arrivo dei normanni ebbe inizio l’età feudale, e
Diso seguì le sorti della Contea di Castro fino alla fine di quel regime. Dal
1103 al 1398 governarono: il Conte di Sicilia, Ruggero II, i Sangiovanni, i
Bielotto, i De Righis, i Sinerchia e i De Franco. Dalla fine del XIV secolo fino
al XVI secolo i signori furono: gli Orsini Del Balzo, i Della Posta e,
nuovamente i Del Balzo. Fino al 1806, anno in cui decadde la feudalità, si
avvicendarono i Gattinara, i Ruiz De
Castro, i Lopez De Zunica ed, infine, i Rossi. Molti sono i personaggi
importanti nativi di Diso. Filippo Bottazzi nacque nel 1867. Dopo essersi
laureato in medicina nel 1893, divenne professore di fisiologia all’Università
di Genova. Per diversi anni ricoprì la carica di Rettore all’Università di
Napoli, ed ottenne la laurea honoris causa dall’Università Cattolica di Milano.
Fu anche sindaco del suo paese natio per cinque anni. Grazie ai molteplici studi
e ricerche, divenne uno stimato scienziato e scrisse svariate opere. Dopo una
vita di notevoli successi professionali, morì nel 1941. Giuseppe Bono visse nel
XVII secolo. Prese i voti e divenne cappuccino missionario. Visitò molte terre e
scrisse interessanti opere sul diritto canonico e sulla morale. Pietrantonio
Stasi nacque nel 1839 e fu parroco, amato e stimato, del paese. Fu amico e guida
spirituale di Antonio Bottazzi, e scrisse molte poesie, andate disperse. Fu un
prete umile e colto, e lasciò tutti i suoi averi all’asilo infantile di Diso.
Paolo De Blasi visse nel XVI secolo. Da giovane sentì una profonda attrazione
per la vita monastica e, provenendo da una famiglia molto ricca, donò il suo
ingente patrimonio per la realizzazione del Convento dei Cappuccini. Dopo di
che, divenne frate e condusse una vita ritirata ed umile. Giuseppe Bottazzo
nacque nel 1821 e, fino all’età di diciassette anni, imparò a disegnare dallo
zio, Francesco Saverio Russo. Studiò presso l’Accademia delle Belle Arti di
Napoli, e si specializzò negli affreschi e nella pittura. Fondò a Diso una
scuola per giovani talenti e fu autore di numerose e stupende opere. Ottenne
molti successi e riconoscimenti e, attualmente, viene considerato uno dei
migliori artisti ottocenteschi del Salento.
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