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Sullo stemma civico di Carmiano è
raffigurato un albero di pino sulla cui chioma spicca una stella gialla. Davanti
al
tronco marrone vi sono due strisce parallele dello stesso colore. Il territorio
di Carmiano fu uno dei primi del Salento ad essere abitato dagli antichi
messapi. Questo grazie alla particolare posizione che offriva terreno fertile e
piante verdeggianti. Per quanto riguarda le origini del primo centro abitato non
si hanno notizie attendibili. Secondo alcune ipotesi il primo nucleo fu
costituito dal centurione Carminius, il quale ottenne queste terre come
riconoscimento per le vittorie riportate sul campo di battaglia. Egli edificò la
sua dimora e quella dei suoi soldati e, col passare del tempo, il piccolo
villaggio si ingrandì sempre di più. Nel periodo romano, grazie all’ottimo clima
che favoriva la vegetazione, soprattutto dei vigneti e degli uliveti, Carmiano
divenne proprietà privata degli imperatori romani, e godette anche di
particolari agevolazioni. Dopo la caduta dell’impero romano, i barbari
saccheggiarono e distrussero il centro che fu, poi, ricostruito dai bizantini.
Durante il IX e X secolo l’intero Salento fu vittima delle incursioni slave e
saracene, e di Carmiano non si hanno più notizie fino all’arrivo dei normanni.
Re Tancredi nel 1190, stabilì che il centro facesse parte della Contea di Lecce.
Nel 1353 i Padri Celestini arrivarono a Lecce per volere del Conte Gualtiero di
Brienne, e in quell’anno la Regina Giovanna donò loro il feudo di Carmiano. Il
possesso effettivo, però, lo acquisirono solo nel 1448,
quando acquistarono il centro dal Principe di Taranto. Essi governarono fino al
1806, anno in cui decadde la feudalità. Durante i secoli in cui Carmiano fu
sotto il governo dei Padri Celestini, conobbe un periodo di prosperità e
serenità. Di quell’epoca rimane l’imponente Palazzo dei Celestini, la cui
facciata ha un enorme portale, ai lati del quale spiccano due nicchie con le
sculture di due statue di santi. All’interno vi sono, oltre alla piccola
chiesetta di San Donato, ampie sale nelle quali si possono ammirare meravigliosi
affreschi. L’intera struttura è alta ben 13 mt e si divide su due piani. Al
palazzo è stato riconosciuto un ragguardevole interesse storico-artistico da
parte della Sovrintendenza per i Beni Ambientali Artistici e Storici Pugliesi.
Tra i personaggi importanti nativi di Carmiano, un particolare cenno va dedicato
ad Antonio Miglietta e ad Alessandro Niccoli. Quest’ultimo nacque nel 1806 e
divenne parroco amatissimo del paese. Antonio Miglietta nacque nel 1767, studiò
prima a Lecce e poi a Napoli, dove si laureò in medicina. Scrisse varie opere e
divenne docente presso l’università di Napoli. Tra gli altri vanno ricordati
Donato Franco (teologo e filosofo) e Tommaso Provenzano (avvocato).
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