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Abitanti: Nocigliesi

Lo stemma civico di Nociglia è caratterizzato da uno sfondo grigio sul quale sono raffigurati  su un verde Castello Baronaleprato, un albero di noce e tre gigli bianchi. Avvolte nel mistero rimangono le origini del primo centro abitato e, non essendoci documenti storici a riguardo, sono state avanzate contrastanti ipotesi. C’è chi sostiene che il primo centro fu insediato dai profughi che scamparono alla distruzione di Castro, avvenuta intorno al 1537. Secondo un’altra tesi, invece, il centro nacque grazie all’arrivo dei superstiti che scamparono alla distruzione di Vaste, nel 1147, avvenuta per mano dei seguaci di Guglielmo il Malo. Vi è, poi, un’ipotesi leggendaria secondo cui, anticamente, sul territorio vi era un particolare luogo in cui si riunivano le streghe che, servendosi dei frutti degli alberi di noce, che crescevano abbondanti, realizzavano filtri e pozioni magiche. Quindi il toponimo deriverebbe, appunto, da noce, che per questo compare anche sullo stemma del paese. L’età feudale ebbe inizio con l’arrivo dei normanni, allorché RePortale del Castello Baronale Tancredi D’Altavilla, affidò Nociglia al cavaliere Maranotte, conferendogli il titolo di conte. Gli ultimi feudatari furono i Principi di Tricase, i Gallone, che governarono per un lungo periodo, fino al 1806, periodo in cui fu soppresso il regime feudale. Anche Nociglia, come molti paesi salentini, subì le incursioni di popoli nemici, e ogni volta, grande fu il sacrificio per risollevarsi. Tra i personaggi importanti nativi del paese, ricordiamo Domenico Marzotta. Visse nel XIX secolo e fu uno stimato ed amato sacerdote. Si impegnò molto per la realizzazione della chiesa madre, riuscendo nel suo intento. Vincenzo Longo visse tra il XVIII e il XIX secolo e divenne un ottimo avvocato. Francesco Del Bene nacque nel 1841 e, sin da piccolo, brillò per la spiccata intelligenza. Si laureò in breve tempo, in medicina, presso l’Università di Napoli. Divenne un grande medico, ma si distinse anche per la sua bontà d’animo. Scrisse svariate opere, ma la sua vita fu stroncata da una morte improvvisa, all’età di trentasei anni.

 

 

 

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