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Abitanti: Racalini

Lo stemma civico di Racale è caratterizzato da uno sfondo azzurro, sul quale è raffigurata una lupa che allatta Castellodue gemelli. Non vi sono documenti storici riguardanti le origini del primo nucleo urbano, ma la presenza dell’uomo, sul territorio, fin dalla preistoria è testimoniata dalla scoperta di un enorme dolmen, denominato Ospina. Secondo alcune ipotesi, il centro fu fondato dal centurione romano Eraclio, che ottenne queste terre come ricompensa per il coraggio ed il valore dimostrati sul campo di battaglia. Egli edificò la propria dimora e quelle dei suoi soldati e, col passare degli anni, il villaggio si ingrandì sempre di più. Il centro subì svariati attacchi da parte dei barbari, ma riuscì a riprendersi ogni volta. L’età feudale ebbe inizio con l’arrivo dei normanni, allorquando Re Tancredi D’Altavilla donò il feudo a Guglielmo Bonsecolo. Fino agli inizi del XVII secolo, si susseguirono i Lutiano, i De Marra, i Pisanello, i Tolomei ed i Guevara. Nel 1608 il centro fu acquistato da Carlo Cappello che, dopo pochi anni lo rivendette alla famiglia De Franchis. Successivamente governò Ferrante Beltrano. Gli ultimi feudatari furono i Basurto, che detennero il centro fino al 1806, anno in cui decadde la feudalità. Tra i personaggi importanti nativi di Racale, un particolare cenno va riservato a Mariano Lannocca. Egli visse tra il XVII ed il XVIII secolo, e divenne un eremita e leader di un consistente gruppo religioso. Visse con i suoi seguaci nei pressi della Chiesa della Madonna del Fiume, coltivandone il territorio circostante. Alla sua morte fu sepolto all’interno della chiesa.

 

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