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Lo stemma civico di Vernole è caratterizzato da uno sfondo
azzurro sul quale è raffigurato un grande uccello che
vola
su un maestoso albero. Anche questo paese ha origini antichissime, risalenti
alla preistoria, come testimoniano i menhir ubicati nei pressi del centro
abitato. Non vi sono notizie storiche attestanti la nascita del primo,
rudimentale, nucleo urbano. Secondo alcune ipotesi, il centro sarebbe sorto nel
IX secolo, grazie all’arrivo dei superstiti dei vicini Casali di Roca e San
Lorenzo, più volte saccheggiati e distrutti per mano dei saraceni. Il primo
documento storico, riferisce di ciò che avvenne in epoca normanna, allorquando
Re Tancredi D’Altavilla, donò il feudo alla famiglia Accordo, la quale ne
cedette una parte al Vescovo di Lecce. Agli Accordo, subentrarono i Brienne e,
successivamente il feudo passò al Principato di Taranto, sotto la signoria degli
Orsini Del Balzo. Nell’arco dei secoli, si sono succeduti svariati signori, come
i D’Aragona, i Tarantino, i Pagani, ed i Salluzzo. Gli ultimi feudatari furono i
Bernardini, che detennero il centro fino al 1806, anno in cui decadde la
feudalità. Tra i personaggi importanti nativi di Vernole, un particolare cenno
va riservato a Gian Giacomo Acaya e ad Oronzo Reale. Quest’ultimo visse nel XX
secolo e divenne un
politico che rivestì importanti cariche. Fu Segretario del Partito Repubblicano,
Ministro di Grazie e Giustizie e Giudice della Corte Costituzionale. Gian
Giacomo Acaya visse nel XVI secolo e, dopo aver studiato architettura, divenne
un famoso architetto del Regno di Napoli. Progettò e fece realizzare svariate
fortezze in molte città, e morì miseramente in una prigione di un castello
ideato proprio da lui.
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