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Lo stemma civico di Calimera è
caratterizzato da uno sfondo blu, sul quale è raffigurato un sole con
sedici,
lunghi raggi. La presenza dell’uomo sul territorio, sin dall’età preistorica, è
attestata dal ritrovamento di antichissimi monumenti megalitici. Per quanto
riguarda le origini del primo centro abitato, non si hanno documenti storici a
riguardo, così sono state avanzate svariate e contrastanti ipotesi. C’è chi
sostiene che il primo villaggio fu insediato da una colonia di cretesi, che
furono attirati dal buon clima e dalla verdeggiante vegetazione. Secondo altre
ipotesi, invece, il centro sorse, per opera dei greci, in epoca bizantina, dopo
la distruzione di un antico casale denominato Centopozzi. Il toponimo
deriverebbe, infatti, dal greco e significa “buongiorno”. L’età feudale ebbe
inizio con l’arrivo dei normanni, allorché Re Tancredi D’Altavilla inglobò il
centro nella Contea di Lecce. Successivamente seguì le sorti del Principato di
Taranto, sotto la signoria degli Orsini Del Balzo. Ebbe svariati signori, tra
cui gli Hugot, i Gesualdo, i Soriano ed i Bucali. Quest’ultimi approfittarono
dell’autorità di cui disponevano per infliggere alla popolazione ingiustizie e
soprusi di ogni genere. Furono, però, obbligati ad abbandonare il paese, in
seguito ad una violenta rivolta, da parte della povera gente. Fino al XVIII
secolo si susseguirono i Del Monte ed i Trani. Gli ultimi feudatari furono i
Gadaleta, che detennero il centro fino al 1806, anno in cui fu soppressa la
feudalità. Anche Calimera subì i violenti attacchi dei popoli nemici e, solo con
grande fatica e sacrificio riuscì, ogni volta, a risollevarsi. Molto numerosi
sono i personaggi importanti nativi del paese. Donato Tommasi nacque nel 1761 e,
dopo essersi laureato in legge, divenne un ottimo avvocato. Rivestì importanti
cariche pubbliche e divenne, anche, Ministro di Grazia e Giustizia nel 1815, e
Consigliere di Stato. Morì all’età di settanta anni, dopo aver riscosso numerosi
successi professionali. Alessio Colaci fu un apprezzato magistrato del XIX
secolo. Giannino Aprile nacque nel
1918,
fu sindaco di Calimera, e pubblicò un’opera sul suo amato paese. Pasquale
Tommasi nacque nel 1712 e divenne un illustre medico e buon letterato. Scrisse
alcuni testi e morì nel 1787. Vito Domenico Palumbo fu un buon letterato,
poliglotta, poeta e filologo. Fu un appassionato della cultura greca, e scrisse
svariate opere. Giuseppe Gabrieli nacque nel 1872 e fu docente di lingua araba,
presso l’Università di Roma. Vito Domenico Fazzi, fu un illustre avvocato del
XIX secolo. I quattro fratelli Licci, Girolamo, Giuseppe Saverio e Paolo,
divennero esperti avvocati del XIX secolo. Brizio De Sanctis nacque nel 1863, e
divenne docente di lettere e filosofia. Fu, anche, preside e scrisse alcuni
testi dedicati al suo paese. Sigismondo De Matteis, visse tra il XVI e il XVII
secolo, e fu l’ultimo parroco che praticò il rito greco nel paese. Pietro Licci
divenne un sacerdote esperto in teologia e filosofia.
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