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L’imponente Palazzo Feudale, fu edificato nel XV secolo, per
volere di Filippo Antonio Maremonte. Non
possiede
le caratteristiche della tipica fortezza medievale, anche se è provvisto di
solide e spesse mura. Nell’arco dei secoli è stato abitato da svariate famiglie
nobili, e molte volte rimaneggiato. Attualmente ospita la sede del municipio.
Tra le chiese la più importante è, sicuramente, la Parrocchiale, che si
distingue per la grandezza e l’imponenza della sua struttura. Per la costruzione
ci sono voluti ben otto anni, dal 1830 al 1838. È dedicata a San Nicola di Myra,
ed ingloba una parte della vecchia matrice quattrocentesca. La facciata è
arricchita da un bel portale d’ingresso. La pianta è a croce latina, e
all’interno si possono ammirare otto altari finemente decorati, ed una
bellissima statua lignea di San Nicola. Nel 1995, durante dei lavori di
ristrutturazione sono stati rinvenuti dei bellissimi affreschi della vecchia
chiesa. Il campanile è altro circa 28 mt ed è sapientemente decorato. Nei pressi
della Chiesa Madre si erge la Torre dell’Orologio, che risale al XVII secolo ed
è alta ben 20 mt. All’esterno del nucleo urbano vi è il bellissimo Santuario
dell’Abbondanza. Fu edificato in seguito ad un evento miracoloso. Si racconta
che la Vergine apparve ad un concittadino e che, in seguito, fece piovere per
tre giorni dopo un lungo periodo di siccità. Così gli abitanti di Cursi, per
ringraziare la Madonna, eressero il Santuario nel 1648. La pianta è a croce
greca e all’interno, sull’altare maggiore fastosamente decorato, spicca un
antico affresco della
Vergine col Bambino. Sul bel portale d’ingresso vi è una scultura che
rappresenta la Madonna. Il Santuario fu restaurato dopo l’incendio del 1702,
causato da un terribile maltempo. La Chiesa di Sant’Antonio Abate, unitamente al
Convento degli Agostiniani, fu costruita nel XV secolo. Di particolare interesse
è l’altare maggiore dedicato alla Vergine della Consolazione, opera di Placido
Buffelli, artista salentino. Una parte della struttura crollò nel 1950, ma fu
subito ricostruita. Il Convento che, anticamente, godeva di prestigio e
ricchezza, nei primi del XIX secolo fu soppresso e spogliato di tutti i suoi
beni. Il territorio di Cursi vanta, anche, la presenza di una tra le più remote
ed importanti cripte basiliane del Salento. Si pensa che inizialmente fu usata
da un eremita e, solo in seguito come luogo di culto. All’interno si possono
ancora ammirare i resti di splendidi affreschi risalenti al XIII secolo. Cursi è
anche famosa per le cave da cui si estrae la pietra leccese. Si tratta di un
materiale che ben si presta alla lavorazione e che fu, abbondantemente, usato
nelle decorazioni barocche. Il patrono di Cursi è San Nicola di Myra, che si
festeggia solennemente nell’ultima domenica di maggio.
Il soprannome degli abitanti di Cursi è "cola", che non ha un
preciso significato nella lingua italiana. Questo
strano
termine, comunque, indicherebbe delle persone sempliciotte. La nomèa deriva da
un aneddoto popolare. Si racconta, infatti, che durante la festa della Madonna
dell’Abbondanza, venne chiamato un bravissimo predicatore per fare l’omelia
durante la messa. Il prete cominciò a parlare della Vergine in un modo talmente
concitato ed affascinante che tutti lo ascoltavano attentamente e a bocca
aperta. Così il prelato, infastidito da quell’atteggiamento, urlò contro di essi
chiamandoli "cola", intendendo definirli babbei.
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