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Abitanti: Cursioti

Lo stemma civico di Cursi è caratterizzato da uno sfondo verde scuro sul quale è raffigurato un uomo che corre Cava di pietra leccesecon un pacchetto nella mano destra. Le antichissime origini del paese risalgono all’età del bronzo, come testimoniano i menhir "Croce di Bagnolo" e "Croce delle Tagliate". Inizialmente erano quattro, ma i menhir "Chetta" e "Abbondanza" sono andati irrimediabilmente distrutti a causa dell’insensibilità dell’uomo. Svariate sono le ipotesi sulla nascita del primo villaggio. C’è chi sostiene che il centro nacque grazie al centurione Cursio, che edificò la propria dimora e quella dei suoi soldati. Secondo un’altra ipotesi, invece, il primo toponimo deriverebbe dal cavaliere Marco Curzio che, essendosi consacrato agli dei degli inferi, sacrificò la propria vita lanciandosi in una voragine. Si decise, dunque, di dare il suo nome al villaggio, per rendergli omaggio. Un’altra tesi, probabilmente quella più attendibile, sostiene che il primo nucleo risale all’epoca romana e che il centro venisse utilizzato come punto d’incontro dai corrieri, cheCursi avevano il compito di recapitare le notizie militari alle legioni romane ubicate in tutto l’attuale Salento. All’inizio, quindi, nacque nel 267 a.C. come stazione militare con il nome di Curseomnium, termine legato a "diarii cursores", quest’ultimo utilizzato per indicare, appunto, i corrieri. Con la caduta dell’Impero Romano, il piccolo centro subì le invasioni dei barbari, dei greci, dei longobardi e dei saraceni. Con l’avvento dei normanni cominciò l’età feudale. Inizialmente, il feudo fu donato da Re Tancredi alla Chiesa di Otranto e, successivamente, una parte andò al barone Anastasio Maresgallo. Dal XII al XIII secolo, durante la dominazione sveva, il casale tornò interamente alla Chiesa di Otranto. Nel periodo angioino, dal XIII al XIV secolo, Cursi fu diviso in tre parti. Una parte rimase al vescovo di Otranto, mentre il resto fu assegnato al cavaliere Pietro Hugot, da Re Carlo II d’Angiò. Nel 1353 i Maremonte acquistarono il feudo detenendolo fino agli inizi del XVII secolo. Nel 1612 il centro passò ai Ventura e, nel 1633 fu acquistato da Girolamo Acquaviva D’Aragona per l’esigua cifra di 6200 ducati. L’intento di quest’ultimo signore era quello di speculare Palazzo Feudalesull’acquisto di Cursi, infatti lo rivendette solo sette anni dopo a Giovan Battista Cucinelli, guadagnandoci ben 6300 ducati. Il Cucinelli era un uomo molto ambizioso, tanto da riuscire ad ottenere il titolo di principe dal Re di Spagna, Filippo IV. Questa famiglia governò fino al 1806, anno in cui decadde la feudalità. Tra i personaggi importanti nativi del paese, ricordiamo Vito del Me e Michele De Pietro. Quest’ultimo nacque nel 1884, si laureò in legge e prese parte al primo conflitto mondiale. Si schierò apertamente contro i fascisti e, nel 1948 fu senatore per il partito dei democratici. Fu anche vicepresidente del Senato e Ministro di Grazia e Giustizia. Morì nel 1967, dopo aver ottenuto molti successi professionali. Vito Del Me visse nel XVIII secolo e divenne uno stimatissimo prete. Donò tutti i suoi possedimenti ai più poveri, e condusse una vita umile e pia.

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