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Il centro storico di Parabita, vanta la presenza di numerose dimore gentilizie, tra cui spicca il Castello dei Portale della ParrocchialeCastriota, edificato nel XVI secolo sui resti di un’antica fortezza. La struttura fu, inizialmente, adoperata per scopi difensivi e in seguito vistosamente rimaneggiata ed ingentilita, divenendo così, un’elegante dimora nobiliare. Molto particolare è il bel portale d’ingresso, che presenta caratteristici motivi ornamentali. Tra le fastose abitazioni di un tempo, spiccano Palazzo De Ramis, edificato nel XV secolo, Palazzo Muia e Palazzo Vinci, risalenti al XVI secolo, e Palazzo Ardito, che fu costruito nel XVII secolo. Tra gli edifici sacri, il più importante ed anche il più antico è la Chiesa Madre, dedicata a San Giovanni Battista. Risale al XIII secolo, ed ha subito svariate modifiche. La facciata è arricchita da un bel portale cinquecentesco e, all’interno, a tre navate, si possono ammirare eleganti altari e pregiati dipinti, raffiguranti immagini sacre. Nel 1855, con una solenne cerimonia, furono deposti all’interno della chiesa, il corpo di San Vincenzo ed un contenitore con il sangue del Santo. Di particolare interesse artistico, è il Santuario della Madonna della Coltura edificato, nel 1913 su una precedente struttura delCampanile della Parrocchiale XIV secolo. L’erezione della prima chiesetta, si ebbe in seguito ad un evento prodigioso. Si racconta che, un contadino, mentre lavorava nei campi, trovò una pietra di ragguardevoli dimensioni, sulla quale vi era l’immagine della Vergine col Bambino. Subito chiamò i suoi compaesani, che portarono la sacra immagine nel paese. Il giorno successivo, quando i devoti fedeli tornarono nella chiesa per pregare, si accorsero che la pietra era sparita. La ritrovarono, esattamente, nel punto in cui, il giorno precedente, era stata scoperta, e capirono che era lì che la Madonna voleva che fosse edificata la chiesa. L’imponente edificio è in stile gotico e, all’esterno si può ammirare un elegante portale ed un maestoso campanile. L’interno è arricchito da eleganti altari, da affreschi e da interessanti dipinti. All’esterno del nucleo urbano, poi, sono ubicate tre antichissime cripte basiliane, utilizzate dai monaci basiliani, per celebrare i riti sacri. Degli antichi affreschi che, un tempo, abbellivano le pareti esterne, rimangono solo flebili tracce. La protettrice di Parabita è la Madonna della Coltura, che si festeggia ogni anno, nell’ultima domenica di maggio.

 

 

Il soprannome degli abitanti di Parabita è “ventri janchi” che, letteralmente, significa “pance bianche”, ma Dipinto della Madonna della Colturache, effettivamente, sta ad indicare della gente testarda e stupida come gli asini, che hanno, appunto, la pancia bianca. Questa nomèa è stata affibbiata ai parabitani, dagli abitanti dei paesi limitrofi. Questa volta, però, il soprannome non è giustificato dal solito aneddoto, anzi, i parabitani, si sono difesi inventando un racconto popolare che andasse a loro favore. Siccome, durante la vigilia della festa patronale è tradizione mangiare svariati piatti a base di ricotta, hanno giustificato il soprannome attribuendolo a questa vecchia tradizione culinaria.

 

 

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