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Tiggiano ha un buon numero di monumenti
artistici, tra cui spicca l’imponente Castello Baronale. Fu edificato nel
XVII
secolo su di una preesistente struttura cinquecentesca. Ha un’elegante facciata
impreziosita dalle interessanti decorazioni del portale e dei balconi delle
finestre. Nel cortile si può ammirare un antico pozzo rinascimentale, mentre
alle spalle del castello vi è un folto bosco che abbellisce l’intero edificio.
Tra le chiese la più importante è, sicuramente, la Parrocchiale dedicata a
Sant’Ippazio. Essa fu riedificata nel XVII secolo sui resti di una precedente
struttura, barbaramente distrutta dai turchi nel 1480. La facciata è sobria e
presenta un portale elegantemente decorato. Il campanile della chiesa fu
costruito in seguito, e risale al XIX secolo. L’interno, ad unica navata, ha sei
altari in stile barocco e apprezzabili dipinti. Nei pressi dell’altare della
Madonna dei sette dolori, vi è un fonte battesimale realizzato da artisti locali
verso la fine del XV secolo. Inizialmente, tutti gli oggetti di valore, compresi
i gioielli donati dai fedeli, come ricompensa per le grazie ricevute, erano
custoditi nella chiesa. Dopo il furto di gran parte di essi, gli oggetti sono
stati trasferiti in un luogo più sicuro. Molto interessante è anche la croce
lignea ricoperta d’argento, opera di Filippo del Giudice, artista napoletano. La
Chiesa dell’Angelo è una costruzione cinquecentesca molto sobria, poiché ha
subito vari rimaneggiamenti nel corso dei
secoli. Infatti la linearità dell’esterno rispecchia la semplicità degli
ambienti interni. La piccola Cappella dell’Assunta risale al XVII secolo. Fu
costruita, su una preesistente struttura, in stile barocco, ed ha un bel portale
d’ingresso. La Cappella di Santa Lucia risale, probabilmente, al XVIII secolo,
ed è caratterizzata da una struttura molto sobria. All’esterno del centro
abitato, in prossimità del litorale adriatico si erge la Torre Nasparo,
edificata nel 1565 per volere del Duca di Alcalà. Il primo custode fu lo
spagnolo Martinez, che sorvegliò la torre per tredici anni, fino alla nomina del
nuovo terriero. Il protettore di Tiggiano è Sant’Ippazio, che si festeggia
solennemente il 19 gennaio.
La noméa dei tiggianesi è "gente cu do
facci" che significa "gente con due facce". Questo termine dialettale indica
della
gente che cambia spesso atteggiamento. Il soprannome deriverebbe da una leggenda
secondo la quale il Centurione Titio, fondatore del primo centro abitato, impose
l’immagine del dio Giano come stemma del villaggio. Esso volle questo perché
molto devoto al dio dalla doppia faccia; infatti promise alla divinità di ergere
un altare in suo onore qualora avesse vinto durante la guerra. Così fu e Titio
impose l’adorazione del dio a tutti i suoi soldati. Anche se questa è solo una
leggenda bisogna tener conto del fatto che lo stemma civico è rappresentato da
Giano, quindi la nomea potrebbe semplicemente derivare dallo stesso stemma.
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