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In pieno centro storico sorge la Torre
D’Amelj, a pianta stellare. Alta 12.50 metri è caratterizzata da una
possente
muratura che in alcuni punti raggiunge i 4.5 metri di spessore. E’ circondata
interamente da un fossato ed è giunta ai nostri giorni in ottimo stato. In
Puglia esistono solo altre tre torri simili a quella di Melendugno, tutte
costruite intorno alla metà del Cinquecento: Torre San Pietro in Bevagna a
Manduria, in provincia di Taranto, Torre Santa Sabina a Carovigno, in provincia
di Brindisi e Torre di Masseria Pettolecchia situata a Fasano, in provincia di
Brindisi. Molto interessante è anche il Palazzo Carrozzo, risalente al XVIII
secolo, ed il Castello D’Amelj che fu edificato nel Cinquecento insieme alla
Parrocchiale dedicata a Maria Santissima Assunta. Quest’ultima presenta l’altare
maggiore riccamente decorato e tre raffinati portali d’ingresso. Al 1760 risale
la Cappella dell’Addolorata, costruita per volere del vicario Francesco Cesare.
Al suo interno si possono ammirare delle
tele molto raffinate raffiguranti La circoncisione di Gesù Cristo, San Donato,
La morte di San Giuseppe ed un’elegante acquasantiera in pietra leccese. La
Cappella dell’Immacolata è del 1666; molto particolare è l’altare maggiore
risalente al 1698, finemente decorato e comprendente le tele di San Giovanni
Battista, di Santa Lucia, di Santa Marina e della Vergine Immacolata. Molto
antica è la Cappella di San Niceta, anche se non se ne conoscono con precisione
le origini, mentre la Chiesa della Madonna di Roca risale al 1600 e fu costruita
sulle rovine di una vecchia chiesetta. Nel territorio di Melendugno sono
presenti numerose cappelle, tra le quali quella di San Vito e dell’Annunziata,
ed ancor più numerose masserie fortificate: Masseria Capitano, Masseria Carrere,
Masseria
Carleo,
Masseria Carrozzi, Masseria Delfino, Masseria Coviello, Masseria Epifani,
Masseria Incioli, Masseria Giammarino, Masseria Mancarella, Masseria Lama,
Masseria Nuova, Masseria Limbitello ed altre ancora. Il protettore di Melendugno
è San Niceta e viene solennemente festeggiato il 15 settembre, mentre la nomèa
dei melendugnesi è “musi moddhi” (labbra molli) e sta a significare che la gente
di questo paese è senza carattere ed incapace di venire alle mani quando
necessario.
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